Il mio Natale Kalsarikannit
La domenica per me è giorno di scrittura e anche di lettura. Da tempo ho fatto pace con una mia abitudine: tenere sempre più di un libro sul tavolino del salotto (ho smesso di leggere a letto da quando frequentavo l’università) e non necessariamente finirne la lettura in tempi brevi.
Un paio di anni fa, incontrando Piero Dorfles durante la presentazione del suo libro, Il lavoro del Lettore, gli domandai se questo mio rito rispecchiasse una patologia. Mi rispose che ogni persona segue un ritmo individuale nella lettura. A volte, semplicemente, non siamo pronti per accogliere quella storia, per leggere quello stile o comprendere il linguaggio dell’autore.
Che è un po’ come quando scorriamo velocemente i contenuti dei canali social.
C’è sempre qualcosa che ci colpisce in quel momento mentre magari, qualche mese prima, lo avremmo ignorato.
Google li chiama micro-momenti, corrispondono allo scorrere della nostra vita, al cambiare dei nostri gusti, dello stile di vita, dei nostri bisogni e desideri.
Ed è esattamente lì che scegliamo: la prenotazione di un viaggio, l’acquisto di un regalo e anche di un libro.
Non so come vivrete i prossimi giorni, quelli prima del 25 dicembre. Spero che possiate spegnere quel meccanismo tellurico fatto di “e a lei cosa regalo”, “lui ha già tutto, cosa mi invento”, “quest’anno voglio fare cose semplici (e poi vi accorgete di aver speso più del Natale passato)”.
Quindi ho pensato di condividere con voi alcuni dei libri che tengo vicino e che sto leggendo, oltre a quello di Dorfles che vi consiglio.
Cronorifugio, Georgi Gospodinov. Cosa si fa quando il passato non resta nei nostri ricordi? Il protagonista trova una soluzione insolita.
Il monaco che amava i gatti, Corrado Debiasi. Un viaggio di scoperta, perché noi la nostra anima non la conosciamo mai completamente.
Wa, la via giapponese all’armonia, Laura Imai Messina. Un libro da leggere con lentezza.
Confessions of an advertising man, David Ogilvy. La bibbia per chi vuole iniziare a fare il mestiere del copywriter, ma anche il racconto di una vita spesa a giocare con le parole.
Il passeggero, Cormac McCarthy. Un librone, una storia incredibile e la maestria di un autore assolutamente da leggere.
Io seguirò un rito nordico, il Kalsarikännit. Resterò a casa, a leggere e magari uno di questi libri riuscirò a finirlo.
Auguri a tutte e tutti!
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