La ricetta per il tuo brand

“Hai visto il nostro sito nuovo? Che belle foto abbiamo? E le illustrazioni? Le abbiamo fatte fare apposta per noi. Finalmente siamo un brand!”.

NO! Adesso avete solo un visual curato, delle belle foto e, se vi è andata bene, forse anche un piccolo manuale con una palette colori e dei font ufficiali da usare.

Continuo a vedere una comunicazione monca, mancante dell’unico elemento che ci distingue da tutto il resto degli esseri viventi sul pianeta: la parola, anzi, le parole.

Continuo a leggere “tra tradizione e innovazione”, “tra gastronomia e arte”, “in mezzo alla natura”.

Ma cosa c’è in questa spazi collegati da un “tra” e perché non trovano la via di un racconto che appartenga davvero a quel luogo o alla situazione?

Cosa preferirebbe leggere chi arriva sul vostro sito, o meglio cosa siete capaci di far immaginare?

Tra una tovaglia di lino ben stirata, un piatto semplice di porcellana bianca, lo sguardo oltre la cornice della finestra e tutto ciò che, da quel luogo intimo che è la cucina, arriva sul mio tavolo.

Cosa c’è in quel “qui e ora” che quel giorno ti ha fatto guardare il mondo dall’altro lato? Cosa c’è nel ricordo preciso, quasi litografato, di quel momento?

Ecco a cosa servono le parole, ecco cosa c’è in quel “tra”. Il valore di una narrazione che ti fa restare, che crea un mondo e una storia nella tua testa, ciò che ti fa venire voglia di continuare a stare in quel mondo, a prescindere dal primo impatto che ti può dare una bella foto.

E quindi?

Un brand è come una ricetta perfettibile: se volutamente non mettete un ingrediente, non aspettatevi che il risultato sia quello atteso.

La parola Contenuto presuppone un contenitore: che sia il vostro sito, un canale social, o qualunque altro punto di contatto con il vostro pubblico.

Contenuto: tutto ciò che sta dentro ad un contenitore. Comprese le parole.

Parole: siete voi. Se non vi (pre)occupate di sceglierle, sarà come se faceste parlare un’altra persona che non voi rassomiglia per niente, che gli altri non riconosceranno e non saranno interessate a ricordare.

Cosa ha a che fare tutto questo con la vendita? Chiedetelo a Steve Jobs.